Federica Manfredi: il Kintsugi nel fumetto

Di lei mi ha parlato Maria Teresa Magliozzi durante il workshop di Kintsugi Moderno che abbiamo organizzato a Roma, svoltosi il primo week end di febbraio di quest’anno.
Maria Teresa è stata una delle partecipanti al workshop con cui si è aperto un dialogo confidenziale, durante il quale abbiamo parlato delle tante interpretazioni della tecnica del Kintsugi Moderno, della metafora che porta con sé e delle forme diverse che questa tecnica di riparazione all’occidentale assume, attraverso la personalizzazione e la trasformazione di ciò che si è appreso: “Mi piacerebbe farti conoscere Federica Manfredi, una mia amica fumettista che, tra i personaggi realizzati, ne ha creato uno femminile che ha a che fare con il Kintsugi”.
Incuriosita e piena di entusiasmo, qualche giorno dopo l’incontro con Maria Teresa, l’ho contattata telefonicamente per proporle di raccontarmi del suo personaggio.
Federica ha accettato l’invito di presentarmi la sua Shero, eroina realizzata per partecipare al concorso europeo per la lotta alla violenza contro le donne, facente parte della campagna europea Step up!, coordinata da Wave Network – Women against violence Europe, la rete europea dei centri antiviolenza e realizzata in Italia da D.i.Re “Donne in rete contro la violenza”, che riunisce 80 organizzazioni di donne che gestiscono centri antiviolenza e case rifugio in 18 regioni.
FEDERICA, LA TUA SCOPERTA DEL KINTSUGI
Fu grazie ad una mia cara amica illustratrice e organizzatrice di mostre ed eventi (nome d’arte Ixie Darkonn). In una delle nostre ampie chiacchierate, mi nominò quest’arte e mi mostrò delle immagini su internet. Rimasi molto colpita, non solo dalla bellezza di quei vasi ma anche e soprattutto dal significato simbolico che si può desumere o attribuire… Sin da piccola provo dispiacere per ciò che si rompe e, di mio, tento sempre di riparare prima di arrendermi e buttare! E scoprire che lo si può fare rendendo l’oggetto ancora più bello e prezioso, un oggetto d’arte, mi ha molto affascinata. Anni prima, infatti, riguardo a fratture/ferite invece dell’animo, arrivai alla risposta che una ferita anche profonda può diventare la tua forza, se tu ci lavori. E’ il lavoro… sulla psiche o su un oggetto che dà il valore aggiunto. Il parallelismo tra le fratture degli oggetti e le ferite del cuore, fu immediato nella mia mente…
LA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO EUROPEO PER LA LOTTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE TI E’ VALSA IL SECONDO PREMIO. COME NASCE IL PERSONAGGIO DI SHERO?
Il concorso StepUp!, curato in Italia da Di.R.E., prevedeva proprio la creazione di una super eroina che fosse di ispirazione per le donne vittime di violenza di ogni tipo. Ho visto subito la mia Shero, percorsa da bellissime crepe dorate sul corpo che rappresentavano le ferite del suo animo che grazie ad un dono e alla sua volontà e umanità, sono diventate appunto la sua forza, il suo super potere.
IL LEGAME DI SHERO CON LA METAFORA DEL KINTSUGI
Attraverso il suo super potere, la mia Shero riesce a curare le ferite dell’animo delle donne che hanno subito violenza. Permette loro di guarire per diventare più forti e riconquistare la propria vita, la propria serenità. E mostra agli uomini fautori di violenza, una consapevolezza diversa affinché non commettano più simili atti e non lascino in eredità ai propri figli la propria violenza… e non solo a loro ma anche a quelle donne che come madri, hanno formato uomini simili. Solo la consapevolezza delle ferite e della forza dell’animo umano, può spezzare il cerchio.
LA SCELTA DI SHERO DI TRASFORMARE LA VIOLENZA SUBÌTA, NELLA POSSIBILITÀ DI RIPARARE IL CUORE DELLE PERSONE CHE COMMETTONO VIOLENZE: QUALE PERCORSO INTERIORE HA FATTO SHERO PER ARRIVARE A QUESTA RINASCITA?
E’ una donna ferita sin dall’infanzia, da genitori anaffettivi che non hanno saputo trasmetterle cosa è un rapporto d’amore sano, ha subito violenze psichiche e a volte fisiche. Ha lottato tanto nella vita per scoprire se stessa, imparare ad amarsi, riconoscere le persone da amare e che potevano davvero amarla. Conquistata questa consapevolezza, durante un viaggio in Giappone, usando l’arte del kung fu che pratica sin da ragazzina, salva una donna che stava per essere violentata da un uomo (ma può benissimo trattarsi anche di violenza domestica). La quale, artista kintsugi e detentrice di poteri speciali avuti dalla madre che li ebbe dalla nonna (ecc.), per ringraziarla le fa un dono, un potere simile al suo: riuscire a riparare oggetti con la telecinesi ma visto l’alto livello di coscienza raggiunto dalla ragazza, questo potere si evolve nella capacità di riparare anche il cuore delle persone. L’onda (l’acqua) del mare finale simboleggia la rinascita e il network W.A.V.E (Women Against Violence Europe)

Federica Manfredi
è un’artista che vive e lavora a Roma, opera nell’ambito del fumetto, la nona arte, fin dagli anni ‘90, creando fumetti e illustrazioni di generi diversi! Da metà anni ’90 fino al 2004 solo per editori italiani, anche lavori autoriali. Tra i tanti editori: Editrice Universo, Star Comix, Indy Press (con il suo Magenta), Liberty (con il suo Quietearth), Scarabeo (Arcana Mater). In seguito e fino a poco tempo fa: Editoriale Aurea, WBS, Batman Crime Solver, Prankster, Ded’A (con il suo Acqua e Fuoco) e Rainbow.
Dal 2004 al 2017 lavora soprattutto per editori USA: Marvel, Tokyopop, IDW, Devil’sDue, Amazons Studios, Dark Horse, Take Two Interactive per la canadese Chapterhouse Publishing.
Tante sono le copertine, le locandine e gli storyboard realizzati per romanzi, fiere e studi di grafica e distribuzione cinematografica.
Attualmente lavora su più fronti: Per l’EditorialeNovanta sta inchiostrando un fumetto disegnato da una grande fumettista giapponese (Yoshiko Watanabe), Illustra un libro per bambini sugli scacchi dal titolo “Ma che sei matto?”, realizza studi di sfondi e personaggi per un videogioco tratto da un’opera teatrale, Metrion e su illustrazioni per giochi da tavolo. Insegna disegno in un caffè letterario.
E’ tornata ad occuparsi del seguito di una sua opera autoriale dei primi anni 2000, Magenta, oggi intitolata Magenta&Green e che pubblica online.
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